Tessitura e intrecci
Come nella quasi totalità delle terramare anche a Montale non sono note testimonianze archeologiche di filati o frammenti di tessuto, generalmente piuttosto rari nei depositi archeologici perché si conservano solo in particolari condizioni ambientali. Tuttavia l’ingente numero di fusaiole e pesi da telaio recuperati negli scavi lascia supporre che gli abitanti delle terramare producessero filati e tessuti in grande quantità
I pesi in terracotta venivano utilizzati su telai verticali di legno nei quali la tensione dell’ordito, indispensabile nel processo di tessitura, si otteneva legando i pesi all’estremità inferiore dei fili. Per la realizzazione dei tessuti le comunità dell’età del bronzo del continente europeo utilizzavano prevalentemente filati di lino e di lana, ma anche di canapa
Il telaio, formato da due montanti laterali e da due barre trasversali, veniva fissato in posizione leggermente inclinata a una parete o a una trave dell’abitazione e poteva essere largo anche fino a due metri. A Montale sono stati ricostruiti due telai larghi rispettivamente 120 e 160 cm.
Il telaio più grande è stato armato con un ordito di lino formato da 650 fili distribuiti su 32 pesi
Nel telaio a pesi la tessitura avviene inserendo la trama dal basso verso l’alto con l’aiuto di spade di legno
Per tingere i filati sono state usate piante presumibilmente disponibili nell’habitat naturale della terramara: il rosso è stato ottenuto dalla radice della robbia
Particolare di un tessuto in lino con decorazione a broccato Con il guado sono state ricavati filati di diverse tonalità di azzurro. I tessuti realizzati sui due telai di Montale sono decorati con motivi tratti dall’iconografia della ceramica della terramara. La tecnica tessile utilizzata per la decorazione è il broccato